Sapere e pace: i giovani chiedono l’incontro tra popoli
Interagire con la diversità contro le logiche della guerra: è il messaggio che arriva dai giovani che sognano la pace e ragionano da “cittadini del mondo”. L’iniziativa di un corso comune a tre Università di Italia, Stati Uniti e Cina è lo spunto per dare voce alla voglia di futuro di tantissimi studenti che guardano con curiosità a culture diverse e cercano l’incontro e lo scambio, come conferma Raffaele Marchetti, prorettore per l’internalizzazione della Luiss
Oltre a tutti gli organismi delle chiese locali, d’Europa e del mondo, per il popolo ucraino si sono mossi in tantissimi: associazioni del Terzo settore, collettivi di volontari, organizzazioni locali, nazionali e internazionali, scuole e atenei. E proprio dalle Università arriva, insieme con gesti di solidarietà, un messaggio che incarna la voglia di vita e di pace dei giovani, che vorrebbero zittire le armi, superare i muri e tornare a un mondo di scambi e di interconnessioni culturali.
Tra tanti esempi di gemellaggi culturali, c’è il significativo e innovativo progetto di una stessa Laurea per tre Università d’Italia, Stati Uniti e Cina. Si tratta di un corso presentato nei giorni scorsi che prenderà il via a settembre prossimo. E’ il frutto della partnership tra l’Università Luiss, la George Washington University di Washington D.C. e la Renmin di Pechino. Ne abbiamo parlato con Raffaele Marchetti, prorettore per l’internalizzazione della Luiss: Questo è un aspetto buono, perché è uno strumento che permette agli studenti di conoscersi, di frequentarsi, abituarsi ad interagire con la diversità. In un tempo in cui si costruiscono muri, noi dobbiamo puntare sul dialogo, sulla conoscenza reciproca. MA quanto il sapere in questi tempi di guerre può avere un peso per creare pace? “Tantissimo peso – conferma Marchetti – Andare a studiare in un altro paese, permetterà di conoscere quella nazione con le sua cultura e le sue tradizioni, e una volta tornato a casa non ti verrà mai di andare a fare guerra ad un territorio che ti ha reso uomo o donna.“
La conoscenza reciproca come scommessa di dialogo: Marchetti parla in questi termini del valore dell’incontro e dell’interazione a livello culturale. In un tempo in cui purtroppo non solo si ereggono muri – ricorda – ma si torna drammaticamente a dare la parola alle armi, è quanto più essenziale formare “cittadini del mondo”, ragazzi che fanno dell’incontro una cifra del percorso di studio.
Il valore di interagire con la diversità
Si tratta della faccia buona della globalizzazione, commenta parlando della capacità dei giovani di sfruttare tutte le possibilità per interagire a livello globale. Si creano – sottolinea – catene di connessione che creano sviluppo e sentimenti di vicinanza. La formazione dei giovani, l’incontro e lo scambio tra giovani – assicura – è l’investimento più significativo a lungo termine per la pace. La mobilità dei giovani – aggiunge – è una scommessa fortissima per la pace.
I giovani sognano futuro e pace
Vivendo quotidianamente nell’ambiente universitario, Marchetti in questi drammatici giorni di cronache di guerra dall’Ucraina sottolinea quanto sia forte la voglia di vivere, di costruirsi un futuro, di conoscere e incontrare altri popoli tra i giovani. Purtroppo – commenta – dobbiamo ascoltare logiche di potenza e di guerra, mentre vorremmo dare voce ai desideri sani dei giovani di tutto il mondo che sognano sviluppo e pace, a partire – ma sono solo un esempio – dagli studenti che stanno scegliendo un corso che abbraccia in un certo senso Italia, Stati Uniti e Cina.
La particolarità del corso
Marchetti spiega che si tratta di un corso quadriennale che prende il nome di ACE, acronimo che sta per America, China & Europe. Una tripla laurea in “Business Administration”, che verrà riconosciuta in Italia e in tutta Europa, negli Stati Uniti e in Cina. Marchetti parla di forte innovazione chiarendo che darà la possibilità a studentesse e studenti di conseguire tre titoli di laurea, uno per ogni università, validi e riconosciuti negli Stati Uniti, in Cina e in Europa. L’obiettivo – afferma – è preparare giovani per incarichi in multinazionali ed istituzioni globali. Gli iscritti trascorreranno il primo anno nei loro rispettivi atenei per acquisire i fondamentali dell’economia e del management. Frequenteranno, poi, congiuntamente il II°, III° e IV° anno nelle tre capitali, partendo dalla Luiss a Roma, per spostarsi alla Renmin University a Pechino e infine negli States, alla George Washington University. Certamente si tratta di corsi privati con la sola eccezione di alcune borse di studio, ma si tratta di quote di iscrizione e frequenza in linea con i contributi universitari dei rispettivi atenei di provenienza per l’intera durata del percorso.
Fausta Speranza – Città del Vaticano
Fonte: VaticanNews