Unicef Italia, “un nuovo Codice etico diritto della persona di minore età a salute e servizi sanitari”

Unicef Italia, “un nuovo Codice etico diritto della persona di minore età a salute e servizi sanitari”

Come Unicef Italia, non faremo mancare il nostro sostegno alla promozione di questo nuovo Codice etico del diritto della persona di minore età alla salute e ai servizi sanitari; per questo ringrazio il garante dei diritti del minore della Puglia Ludovico Abbaticchio e la rete dei garanti regionali dell’infanzia e dell’adolescenza e delle Province autonome di Trento e Bolzano per aver portato avanti il processo di attualizzazione della Carta dei diritti dei bambini in ospedale. Processo a cui come Unicef Italia abbiamo contribuito sin dalle primissime fasi della sua promozione. Ci auguriamo che questo Codice diventi un altro tassello verso la piena realizzazione dei diritti dei bambini e dei ragazzi che vivono nel nostro Paese”. Lo dice il presidente dell’Unicef Italia, Francesco Samengo, in occasione della sessione conclusiva dei lavori della redazione del Codice etico del diritto della persona di minore età alla salute e ai servizi sanitari, a Bari.

L’evolversi della società pone sfide sempre nuove ai diritti dei bambini e dei ragazzi, compresi quelli che vivono nel nostro Paese. È necessario, dunque, che gli strumenti posti a loro tutela siano capaci di interpretare i nuovi tempi e proporre soluzioni innovative”, sottolinea Samengo, ricordando anche due punti di intersezione tra i diritti enunciati dal nuovo Codice e il lavoro portato avanti dall’organizzazione: l’importanza dell’allattamento per la salute post-natale di madre e bambino e l’attenzione alla salute mentale di bambini e adolescenti. “Condividiamo pienamente – conclude – il richiamo all’attenzione alle fasce più vulnerabili della popolazione minorile che vive in Italia, tra le quali i minorenni stranieri non accompagnati, rifugiati e appartenenti a minoranze: rafforzare i già esistenti strumenti di garanzia per un accesso ai servizi sanitari senza discriminazione alcuna, appare fondamentale affinché il diritto alla salute possa dirsi realmente esigibile e universale”.

(G.A.)


fonte: SIR

L'ufficio diocesano

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