Morgano (Fism): A settembre un’alleanza educativa tra scuola e famiglia”
Scuola dell’infanzia e servizi educativi: come riprendere a settembre? Su questo riflette il segretario nazionale della Fism, Luigi Morgano, in un editoriale che sarà pubblicato sul numero 254 di “Prima i bambini” di marzo-aprile.
“Mentre in Italia l’attenzione è focalizzata soprattutto sul segmento della scuola secondaria superiore, ritengo che il punto di partenza su cui avviare la riflessione è il bambino in età 0–6 e il suo diritto a essere educato, per costruire ipotesi coerenti di riapertura: non è certo immaginabile che i servizi educativi e le scuole dell’infanzia siano considerate alla stregua delle vecchie sale di custodia e che le logiche siano, di fatto, esclusivamente legate agli impegni lavorativi dei genitori. È questa la posizione della Fism nazionale”, chiarisce Morgano.
Fatta salva la valutazione determinante di tipo sanitario che deve assicurare e tutelare la salute di bambini, personale della scuola e famiglie, “è evidente che la riapertura dei servizi educativi 0–3 e delle scuole dell’infanzia 3–6 anni presuppone alcune indicazioni omogenee sia per le scuole statali sia per quelle paritarie nel quadro di una valutazione che tenga presenti tutte le realtà scolastiche e educative operanti nel nostro Paese”. Dunque, “non è condivisibile un modello definito sulla base delle sole scuole statali con le scuole paritarie tenute ad applicarlo”. Inoltre, “non è percorribile la strada di una soluzione rigidamente identica su tutto il territorio nazionale”.
Secondo il segretario della Fism, “pensare alla riapertura delle scuole a settembre e, dunque, riprendere a ‘fare scuola’ comportano di avere ben chiaro che va garantita la relazione personale, finalizzata anche a rassicurare e accompagnare i più piccoli a elaborare la ‘sospensione’ che è avvenuta”, “contando sui genitori per un’alleanza educativa tra scuola e famiglia che si ‘salda’ proprio ponendo al centro il bambino. Quindi avviare il complesso cammino orientato a una graduale riconquista di quella quotidianità scolastica che è stata interrotta dal Covid-19; senza ignorare che dal versante della famiglia la riapertura delle scuole significa supportare anche la ripresa del lavoro”.(G.A.)