Le scuole dell’infanzia sono ancora a rischio

Le scuole dell’infanzia sono ancora a rischio

Morgano (Fism), “inidonea la somma indicata per nidi e scuole materne paritarie. Rischia di condannarli alla chiusura”

La riapertura “dei servizi educativi 0-3 e delle scuole dell’infanzia 3-6 anni presuppone indicazioni omogenee sia per le scuole statali sia per quelle paritarie nel quadro di una valutazione che tenga presenti tutte le realtà operanti nel nostro Paese”.

Ad affermarlo in una nota è Luigi Morgano, segretario generale della Fism, Federazione italiana scuole materne che rappresenta 9.000 realtà educative e di istruzione per circa mezzo milione di bambini da zero a sei anni, nonché decine di migliaia di insegnanti, che svolgono il loro servizio in più della metà dei Comuni italiani. Oggi si è riunito su piattaforma web il Consiglio nazionale della Federazione, presenti Morgano, il presidente Stefano Giordano e la vicepresidente Luisa Stoppini.

Per la Fism, prosegue il segretario generale, “non è condivisibile un modello definito sulla base delle sole scuole statali con le scuole paritarie tenute ad applicarlo. Inoltre, non è percorribile la strada di una soluzione identica su tutto il territorio nazionale”. L’attenzione – anche nel confronto emerso con i delegati di varie regioni – si è concentrata sulla riapertura necessariamente subordinata al reperimento di fondi necessari a coprire “il rilevantissimo disavanzo che le scuole avrebbero se dovesse essere adottata la scelta dei piccoli gruppi, ovvero di un numero di bambini per sezione che da 20/ 25 dovesse scendere a 5/8/10…., ha detto Morgano che ieri – insieme ad altri rappresentanti delle scuole paritarie – ha incontrato il ministro dell’Economia e delle finanze, Roberto Gualtieri, chiedendo che nei lavori parlamentari in corso sul Decreto Rilancio si adottino decisioni concrete in risposta a questioni ineludibili.

La somma indicata per aiutare nidi e scuole materne paritarie per Morgano, è “semplicemente inidonea” e “rischia di condannarli alla chiusura”. Poiché i territori e le scuole del nostro Paese non sono tutti uguali, e il Covid-19 ha colpito in maniera diversa i contesti locali, per la Fism è opportuno prevedere già da ora “soluzioni differenti che tengano conto del reale rischio epidemiologico”.


Fonte: Sir, 29 maggio 2020

Tonio Rollo

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *